! I DOLCI! KOLAČI!!! Volevo farti scoprire la ricetta di un dolce freddo a base di latte e semolino che si chiama KOH (la lettera H si pronuncia) e che adoravo da bambina. A mia grande sorpresa, ho trovato due dolci simili in Italia! Navigando su Internet, dapprima sono apparse varie ricette della torta di semolino che ho controllato e mi sono resa conto che non si trattava dello stesso dolce. Poi, però, sui blog di cucina triestina ho visto tantissime varianti di Gries Koch! Triestini, conoscete questa torta? Sarebbe lo stesso dessert visto che noi abbiamo prestato la parola GRIZ dal tedesco „grieß“ (semolino). Tuttavia, la variante jugoslava è molto più semplice dato che prevede solo tre ingredienti usati per l’impasto (il tutto si cuoce per un quarto d’ora a 200° nel forno preriscaldato, dopodiché viene subito ricoperto dal latte precedentemente bollito con lo zucchero e la vaniglia) e il dolce viene raffreddato nel frigorifero prima di essere servito. Puoi seguire questo link per vedere tutto il procedimento ed esercitare il tuo ascolto. Tra l’altro, la cuoca è molto simpatica! https://www.youtube.com/watch?v=wGMjbaUfRq4
Ma non finisce qui! Esplorando le ricette che abbiamo in comune, ne ho trovata una chiamata „KOLAČ“ il che mi ha fatto sorridere dato che questa parola ha un significato molto generico. Indica un dolce qualsiasi o una torta qualsiasi. L’autrice scrive nelle note che si tratta di un dolce generalmente fatto in Croazia e in Serbia. In ogni caso, gli ingredienti sono proprio quelli usati nella preparazione dei dolci nostrani e il procedimento non è per nulla complicato. Tra l’altro, è tutto in italiano, per cui potresti realizzarlo senza problemi: https://www.buonissimo.it/lericette/5026_Kolac
Che ne dici? Andiamo a fare una bella teglia di KOH? Se non capisci tutto il procedimento spiegato dalla cuoca, puoi scrivermi e ti aiuto volentieri.
Zdravo! Mi chiamo Milica Marinković, sono nata e cresciuta in Serbia. Molto presto ho incominciato a esplorare culture nuove attraverso le loro lingue. Dapprima quella inglese, poi quella francese e finalmente quella italiana. Dulcis in fundo, direi, perché quest’ultima scelta ha avuto il maggior impatto sulla mia vita. Infatti, dopo aver conseguito la Laurea e il Master in Lingue e letterature romanze all’Università di Belgrado, mi sono trasferita in Italia, dove ho iniziato i miei studi di dottorato di ricerca. In Serbia ho avuto la fortuna di essere stata borsista statale e comunale per tutta la durata dei miei studi, in Italia ho ottenuto la Borsa di studio del Governo italiano, ma il 2014 mi ha vista vincitrice della prestigiosa borsa di studio canadese Bourse Gaston-Miron, offertami dall’Associazione Internazionale degli Studi Quebecchesi (AIEQ). Dopo essermi perfezionata in Canada come ricercatrice in Letteratura francofona, ho conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Bari, anche se i miei studi e le mie ricerche non sono tutt’ora terminati. Infatti, mi ritengo un’eterna studentessa e ricercatrice e ciò si riflette sulle mie esperienze lavorative che richiedono continui approfondimenti ed evoluzioni.
I miei ambiti professionali sono insegnamento, traduzione e scrittura. Subito dopo il diploma liceale ho iniziato a insegnare il francese ai più piccoli e allora ho capito che non avrei mai smesso di trasmettere le mie competenze agli altri. Ad oggi ho accumulato diverse esperienze come insegnante di francese, italiano e serbo, sia nella pubblica istruzione, nell’ambito universitario, aziendale e privato.
Come traduttrice, oltre alla traduzione dei documenti, posso ritenermi orgogliosa di aver dato la voce italiana a uno dei maggiori scrittori della letteratura serba, Jovan Dučić, traducendo, insieme alla collega Valeria Uva, il suo capolavoro Città e chimere (Bari, Stilo Editrice 2015), così come a Vladan Matijević, uno dei più importanti scrittori contemporanei, traducendo il suo romanzo Lezioni di gioia (Lugo, WhiteFly Press 2015).
Coltivo la mia passione per la scrittura in lingua italiana sia come autrice di romanzi (al mio attivo ci sono Piacere, Amelia, pubblicato nel 2016 dalla casa editrice barese Les Flâneurs Edizioni e In serbo, uscito nel 2019 sempre per i tipi de Les Flâneurs) e di diversi racconti, pubblicati su riviste e raccolte, come curatrice di varie antologie poetiche, come redattrice della rivista “incroci” (Bari, Adda Editore). E, naturalmente, come blogger di questo sito.
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