Sai che oggi, in Serbia, si festeggia un giorno importante? Si chiama Savindan, il giorno di San Sava, lo stesso santo al quale è stato dedicato il tempio di Belgrado (il più grande tempio ortodosso nei Balcani). La sua figura è inscindibile dall’educazione, dalla scienza e dalle scuole. Infatti, oggi non si svolgono le lezioni, ma si dedica questa giornata al ricordo di Sveti Sava. In ogni scuola è presente il rituale della “slava” – il pane, il vino e la candela – in onore del santo patrono. La prima traccia scritta riguardante la celebrazione scolastica di San Sava risale al 1734, e si trova a Vienna presso la Biblioteca Nazionale. Nel 1841, il principe Mihailo Obrenović con una legge fece sì che ogni anno in Serbia, obbligatoriamente, si festeggiasse San Sava come festa scolastica. La slava di Sveti Sava fu celebrata fino al 1945, quando fu abolita e poi nuovamente introdotta negli anni ’90 del secolo scorso.

Si tratta di un personaggio storico molto importante – fondatore della Chiesa ortodossa serba, delle scuole, dell’istituzione della “slava”. Nato intorno al 1175 come terzo figlio dello župan di Ras Stefan Nemanja, (fondatore dello Stato serbo medievale), al posto del trono da regnante optò per una vita spirituale e diventò il primo arcivescovo serbo, avendo ottenuto l’indipendenza da Bisanzio dell’Arcivescovado di Žiča nel 1219.

La storia e la cultura nazionale lo ricordano anche come scrittore, legislatore, fondatore della medicina tradizionale e moderna (è stato traduttore di Ippocrate e Galeno e fondatore del “Codice medico di Hilandar”) e benefattore, con la costruzione di monasteri e chiese nelle allora terre serbe. Tra i suoi più grandi lasciti al popolo serbo vi è il monastero di Hilandar sul Monte Athos (l’attuale Grecia).

È difficile enumerare tutti gli avvenimenti della vita di San Sava, tutte le sue opere e tutti i miracoli accaduti. In ogni angolo della Serbia, come anche nelle altre regioni e nei luoghi che ha attraversato, troviamo le tracce delle sue opere. San Sava è uno dei più importanti santi ortodossi serbi. È stato un monaco di Hilandar, ha avuto la sua base a Studenica e Žiča, e ha avuto due tombe – a Trnovo (la capitale bulgara di allora, dove morì il 25 gennaio 1236, tornando da Gerusalemme) e nel monastero Mileševa (situato nella Serbia meridionale, dove le sue ossa furono successivamente spostate). 360 anni dopo la morte, durante l’invasione Ottomana, le ossa del santo furono bruciate dai turchi a Vračar a Belgrado, dove oggi sorge la chiesa dedicata a suo nome – Hram Svetog Save.

Pubblicato da Milica Marinković

Zdravo! Mi chiamo Milica Marinković, sono nata e cresciuta in Serbia. Molto presto ho incominciato a esplorare culture nuove attraverso le loro lingue. Dapprima quella inglese, poi quella francese e finalmente quella italiana. Dulcis in fundo, direi, perché quest’ultima scelta ha avuto il maggior impatto sulla mia vita. Infatti, dopo aver conseguito la Laurea e il Master in Lingue e letterature romanze all’Università di Belgrado, mi sono trasferita in Italia, dove ho iniziato i miei studi di dottorato di ricerca. In Serbia ho avuto la fortuna di essere stata borsista statale e comunale per tutta la durata dei miei studi, in Italia ho ottenuto la Borsa di studio del Governo italiano, ma il 2014 mi ha vista vincitrice della prestigiosa borsa di studio canadese Bourse Gaston-Miron, offertami dall’Associazione Internazionale degli Studi Quebecchesi (AIEQ). Dopo essermi perfezionata in Canada come ricercatrice in Letteratura francofona, ho conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Bari, anche se i miei studi e le mie ricerche non sono tutt’ora terminati. Infatti, mi ritengo un’eterna studentessa e ricercatrice e ciò si riflette sulle mie esperienze lavorative che richiedono continui approfondimenti ed evoluzioni. I miei ambiti professionali sono insegnamento, traduzione e scrittura. Subito dopo il diploma liceale ho iniziato a insegnare il francese ai più piccoli e allora ho capito che non avrei mai smesso di trasmettere le mie competenze agli altri. Ad oggi ho accumulato diverse esperienze come insegnante di francese, italiano e serbo, sia nella pubblica istruzione, nell’ambito universitario, aziendale e privato. Come traduttrice, oltre alla traduzione dei documenti, posso ritenermi orgogliosa di aver dato la voce italiana a uno dei maggiori scrittori della letteratura serba, Jovan Dučić, traducendo, insieme alla collega Valeria Uva, il suo capolavoro Città e chimere (Bari, Stilo Editrice 2015), così come a Vladan Matijević, uno dei più importanti scrittori contemporanei, traducendo il suo romanzo Lezioni di gioia (Lugo, WhiteFly Press 2015). Coltivo la mia passione per la scrittura in lingua italiana sia come autrice di romanzi (al mio attivo ci sono Piacere, Amelia, pubblicato nel 2016 dalla casa editrice barese Les Flâneurs Edizioni e In serbo, uscito nel 2019 sempre per i tipi de Les Flâneurs) e di diversi racconti, pubblicati su riviste e raccolte, come curatrice di varie antologie poetiche, come redattrice della rivista “incroci” (Bari, Adda Editore). E, naturalmente, come blogger di questo sito.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...